Il susino appartiene alla famiglia delle prugne, anzi sostanzialmente tra le due tipologie di frutti le differenze sono risibili, in entrambi casi si tratta di una specie dall’elevata capacità vegetativa ma anche in grado di dare grandi soddisfazioni, a patto di curare e potare il susino a dovere, imparando anche quando è il momento giusto di effettuare questa operazione.
Il susino così come quasi ogni forma di pianta che fruttifica ha infatti bisogno di una azione potativa non eccessiva ma precisa e radicata in sezioni particolari. La potatura è necessaria sia per regolarizzare la forma della pianta ma anche per gestire l’ambito produttivo della pianta. Ma serve anche a sviluppare una protezione adeguata verso i micro organismi “nemici” ed i parassiti.
La cura del susino
Il susino è una pianta molto produttiva in ambienti mediamente miti e temperati anche se ha bisogno di una buona quantità di luce e sole costante, in particolare durante i periodi intermedi, come l’autunno e la primavera. Questo perchè in autunno la pianta inizia ad entrare nel riposo vegetativo, mentre a ridosso della primavera inizia la produzione di nuovi frutti.
La sua potatura deve essere concepita in modo legato al periodo, si identificano per questo la potatura estiva e la potatura invernale che vanno concepite in termini e significati diversi. Ma è importante anche comprendere l’età del susino, in quanto nella prima fase della pianta, ossia quando è molto giovane può essere necessaria anche una potatura di formazione.
Come potare e quando farlo
Questa è soprattutto legata ai rami più esterni e serve a dare una giusta forma alla pianta che sarà una volta cresciuta, quindi è sufficiente armarsi di un paio di cesoie e semplicemente sfoltire le cime più piccole e fragili oltre a cimare quelle un po’ più robuste. Ma quando effettuare la potatura del susino così da farlo rendere al meglio?
- Quella estiva è più leggera e può essere sviluppata anche durante l’inverno ma è unicamente concepita ad eliminare le parti inutili e sfoltire i rami che sono d’ostacolo alla crescita della pianta
- Quella invernale è più radicale, e deve essere sviluppata per eliminare tutti i rami secchi, ma anche cimare i rami che sono oramai non produttivi ed eccessivamente legnosi
Quella estiva può essere regolarmente e leggermente portata a termine durante l’estate, quella invernale deve essere concepita alla fine dell’inverno quindi tra febbraio e marzo non troppo inoltrato, ossia quando la pianta si sta gradualmente riattivando per la produzione. E’ importante concepire una ricerca effettiva dei rami che sono disposti alla base della pianta.
Si tratta di elementi che vanno ad eliminare energie alla struttura vegetale ed al tempo stesso riducono la prolificità in termini di frutti. La potatura va sempre effettuata utilizzando strumenti efficemente affilati ma anche ben disinfettati per ottenere risultati migliori, i tagli vanno sempre effettuati in diagonale con una inclinazione di 45°.