Potare l’ulivo fa parte di una di quelle operazioni di manutenzione particolarmente importante per un albero decisamente antico, amato per il legno che sviluppa ma anche e soprattutto per i frutti. La produttività ma anche la salute della pianta sono decisamente condizionati da questa azione, oltre che naturalmente dal terreno, esposizione e nutrimento.
Quando potare l’ulivo è una domanda molto ricercata e logicamente importante, in quanto seguire la tempistica giusta permette di ottenere una migliore salute della pianta e può anche spingerla a produrre al meglio frutti oltre ad attingere in maniera più efficiente nutrimento dai raggi solari ma anche dall’irrigazione, naturale o “artificiale”. Quale è il periodo giusto?
L’importanza dell’ulivo
Albero antichissimo, che da sempre è presente nelle leggende di tutta l’area del Mediterraneo e anche oltre, l’ulivo è anche simbolicamente un simbolo di prosperità, alimentazione e pace. La pianta è legata al clima mite mediterraneo e per questo ha bisogno di cure specifiche, non impossibili, sia che ne vogliamo fare una pianta ornamentale che produttiva.
La potatura è essenziale per liberare la pianta da elementi oramai inutili che possano rallentare la sua crescita e stabilità, ma serve anche a direzionare la produzione sui rami che sono effettivamente più in salute e sufficientemente giovani da avere una utilità. Parti oramai morte vanno eliminate con giudizio ed in periodi molto specifici dell’anno.
Quando potare?
Il periodo di tempo è importantissimo, ma va definito anche in base all’età, il quanto l’ulivo sviluppa una necessità di potatura diversa se “adulto” quindi se è sufficientemente cresciuto, rispetto a quando è ancora giovane. In quest’ultimo caso conviene infatti parlare di potatura di allevamento, che serve per direzionare e dare forma alla pianta quando non è ancora in grado di produrre.
- In questo caso si parla di una potatura parziale che serve a definire la sua forma fin da quando viene piantata, poche settimane dopo
- Nei 2-3 anni successivi questa va effettuata regolarmente secondo le stesse modalità generalmente poco prima della fruttificazione (entro la primavera) e serve a mantenere la forma scelta.
Una volta che l’albero è sufficientemente cresciuto, ossia inizia a fruttificare ( almeno 3 o 4 anni) e poi produrre frutti (occorrono almeno 9 anni), si inizia a parlare di una pianta già “impostata”, ed in questo caso esistono due periodi molto specifici, che determinano la potatura secca e quella verde che seguono necessità e tempistiche molto diverse tra di loro.
La potatura secca è quella che va compiuta per eliminare ogni parte secca, oramai inutilizzabile per la pianta, quindi rami senza gemme produttive, troppo sottili o indeboliti, da compiere tra gennaio e marzo quindi mediamente tra la fine delle gelate e prima della fioritura. Quella verde invece va effettuata subito dopo l’estate ed è meno aggressiva ma più orientata ad eliminare polloni e succhioni.